
Una volta partecipai a un corso organizzato da una blasonata scuola di scrittura. Una scuola preziosa, una scuola d’oro, davvero una scuola “Golden”, se mi si passa l’anglicismo. L’insegnante mi mosse questa obiezione: “Nel tuo racconto c’è una hostess che conosce il nome di un passeggero. Non è credible! Non ho mai visto una hostess che conoscesse il nome di un passeggero!”
Sono certo che il commento sia stato espresso in buonafede. Questo, però, rafforza la mia convinzione che l’analisi di un testo si può collocare su molti livelli: dal lettore superficiale, che vuole soltanto sapere come va a finire la storia, al lettore modello, quello ideale e creato dall’ autore modello, il lettore capace di scovare tutti i meccanismi nascosti nella narrazione.
Il lettore modello non deve mai fermarsi alle proprie esperienze (come aveva fatto l’insegnante della blasonata scuola, al quale evidentemente in tutta la sua vita non gli era mai capitato di essere chiamato per nome da nessuna hostess ); al contrario, il lettore modello deve scavare nelle implicazioni che il testo suggerisce. Se un’assistente di volo sa come ti chiami, cosa vuol dire? Vuol dire che ti conosce già, oppure che sei abbastanza famoso, oppure ancora che sei un passeggero di riguardo e qualcuno le ha suggerito il tuo nome. Il testo è una macchina pigra: dice pochissimo e invita il lettore a formulare congetture, a scommettere sulle interpretazioni più probabili e fondate là dove tace.
Morale della favola: bisogna sempre avere rispetto per gli insegnanti. Io stesso, al tempo del corso presso la blasonata scuola, ero già docente e, visto che sono affiliato a un istituto universitario, occupavo una posizione gerarchicamente ben superiore rispetto al mio insegnante, ma non per questo mi sono messo a fare il diavolo a quattro quando ho sentito quella fesseria. Il rispetto dunque ripaga: durante il medesimo corso di scrittura ho imparato anche qualcosa di nuovo e utile, come per esempio presentarsi efficacemente agli editori, tant’è che il racconto con la hostess è diventato il primo capitolo di un romanzo, e il romanzo è stato felicemente pubblicato qualche anno fa.
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